EGO...SMISURATO

Scritto da Paolo Ravasi on . Postato in BLOGS

 

Come è mia abitudine fare dopo una giornata trascorsa a contatto con la natura, avrei voluto pubblicare qualche immagine che raccontasse ad esempio l'incredibile bellezza racchiusa in una piccola cincia; avrei voluto raccontarvi di come sia stato rilassante passare qualche ora in mezzo ad un bosco, con la neve a coprire ogni rumore. Avrei voluto, ma oggi non posso.

Questa volta l'immagine che vi lascio narra un altro racconto... ed è un triste racconto.

Senza voler entrare nel merito di quanto possa essere utile o meno la caccia, anche se di “selezione”; senza voler entrare nel merito di come possa essere o meno gratificante “tirare” ad un cervo con un mirino di precisione, senza fare alcuna fatica (sono entrati nel bosco solo una mezz'ora prima …), tanto che recarsi in auto ad un poligono a confronto è una vera impresa titanica; senza voler discutere di tutto ciò , trovo inaccettabile che chi sia stato incaricato di praticare questa attività non riesca a mantenere un comportamento rispettoso non solo verso le due povere carcasse, ma anche verso i propri simili (ps - io tanto simile a quei due "bipedi" non mi ci sento...).

Non riesco infatti a capire come quel rametto, infilato nella bocca del povero cervo, possa essere considerato un rito di ringraziamento, soprattutto se chi ha provveduto ad sistemarlo passeggiava allegramente sul sentiero pochi minuti prima dello sparo.

Trovo invece inaccettabile che non si riesca a capire che trascinare due carcasse di Domenica su un sentiero percorso da genitori con bambini al seguito, sia irrispettoso per tutti: per i due cervi (fortuna che c'è il rametto in segno di rispetto!) e per gli altri frequentatori del posto. Fossi stato il genitore che ha visto scoppiare in lacrime la figlia, non so se mi sarei limitato a qualche parola di disapprovazione (non conosco la lingua svizzera, ma di certo non erano complimenti...).

Sarebbe bastato percorrere un altra strada, sicuramente più lunga e faticosa, certamente più nascosta alla vista, ma evidentemente in gioco non c'era la protezione dell'equilibrio naturale del bosco attraverso il prelievo controllato, non c'era il rispetto e l'amore per la natura tanto decantato da tutti "loro"; nel gesto di oggi io ci vedo solo la volontà di esibire trofei... e di farlo il più in vista possibile. Ego...smisurato!